La creazione di opere di pregio
La pietra naturale è un materiale molto pregiato, specialmente nelle costruzioni. Ci sono diverse ragioni che ci spingono ad utilizzare la pietra rispetto ad altri materiali, una in particolare risponde ad una sensibilità molto attuale come l’ecologia. La pietra naturale è un materiale da costruzione che si trova praticamente in forma finita. Non occorre in effetti alcuna energia per la sua fabbricazione. Solo l’estrazione e la lavorazione richiedono consumo di energia, ma si tratta di piccole quantità a confronto con altri materiali da costruzione. La pietra viene per lo più estratta da piccole cave senza operazioni che facciano uso di esplosivi in modo rilevante. I residui della lavorazione della pietra possono essere utilizzati direttamente per il parziale riempimento delle cave dalle quali viene estratta.
Nel ciclo di estrazione, lavorazione e smaltimento della pietra naturale non viene sprecato nulla. La pietra naturale è compatibile con l’ambiente, non contiene sostanze contaminanti che possono danneggiare la salute. Può essere utilizzata con sicurezza per aree in cui vengono trattati alimenti e non è combustibile e non può rilasciare sostanze pericolose per la salute in caso di incendio. Molte altre sono le qualità della pietra naturale che oltre ad affascinare, è varia, si può personalizzare, invecchia bene, è tridimensionale: è possibile produrre le pietre in qualsiasi forma solida voluta oltre che in qualsiasi dimensione di lastra. Si ottengono effetti interessanti di luci e ombre scavando solchi e scanalature nelle superfici della pietra. Inoltre ha un prezzo interessante, è conveniente da un punto di vista delle proprietà fisiche ed ha una lunga durata nel tempo. In particolare le nostre pietre locali sono dei materiali eccellenti con grandi potenzialità.
Le pietre erano impiegate per costruire chiese, case, ville, palazzi, per realizzare muri a secco, soglie e portali, per i davanzali, architravi, stipiti, scale, pavimentazioni, mensole, fontane e lavatoi. Le opere architettoniche avevano uno stretto rapporto con il luogo in cui sorgevano e le risorse disponibili in loco.
Pensiamo alle Case rurali costruite con le pietre trovate dallo stesso dissodamento del terreno per la realizzazione delle fondazioni. La pietra serviva soprattutto per quelle parti che dovevano resistere di più nel tempo e che erano sottoposte a maggior usura. Erano in pietra le murature portanti, i fori finestra e i fori porta e le rampe di scale a contatto con il terreno: i primi scalini esterni dei ballatoi di legno erano generalmente in massello di sezione rettangolare oppure di sezione triangolare appoggiati su murature o a lastre di pedata con spigolo arrotondato ed alzata in muratura o in legno. Le pavimentazioni contro terra più comunemente erano in acciottolato per la stalla e in lastre di pietra per la cucina e gli altri ambienti abitativi: il sottofondo era realizzato in pietre e sassi di dimensioni ridotte e adeguatamente compresso sopra al quale venivano appoggiate lastre di pietra. Posto nel cuore dell’abitazione, la cucina, trovava posto il focolare domestico costituito da una grande pietra. Per lo smaltimento dei fumi raramente era presente una canna fumaria difficile da realizzare senza disporre di pietre sbozzate. In alternativa veniva realizzata la ritonda: un vano in adiacenza alla cucina che sporgeva da un lato con assetti planimetrici variabili e all’interno del quale veniva posto il focolare con attorno delle panche o delle sedute in muratura. Il termine bellunese che identifica il focolare è larin, parola che deriva dai latini, “dei lari” protettori del focolare domestico. I Lari (dal latino lar(es), “focolare”). L’abitazione rurale è un’espressione genuina e spontanea, attenta alle funzioni e alle attività che si svolgevano. La scelta del materiale da costruzione non era casuale e l’orientamento della casa seguiva il percorso del sole. La parte a nord era cieca e faceva si che l’abitato si difendesse meglio dalle correnti della valle. Nel bosco si trovava il legname utile alle altre parti costruttive della casa e i diversi tipi di legname erano adatti ad adempiere a diverse funzioni. Il processo edilizio si poteva definire in filiera corta e rispondente a criteri di sostenibilità ambientale. La pietra più pregiata ricavata dalle cave veniva utilizzata per costruire le parti più belle e rappresentative delle Ville Bellunesi, sorte sopra le rovine dei castelli medioevali. La provincia di Belluno è ricca di bellissime Ville che si distinguono dalle classiche Ville Venete Palladiane per alcuni peculiari caratteri di tipo paesaggistico e architettonico, come ad esempio la presenza della Cappella di famiglia posta ad uno degli ingressi principali della proprietà. Ne sono incantevoli esempi la Villa Pasole a Pedavena e la Villa Miari Fulcis a Modolo. Nelle Ville e nelle Case Padronali si riconosce l’uso della pietra locale più pregiata per impreziosire gli elementi della facciata come i basamenti, gli archi dei porticati, le finestre, le fasce marcapiano, i parapetti e i loggiati.
Palazzi, borghi, piazze e vie parlano la stessa lingua che ancor oggi se vogliamo siamo in grado di leggere e decifrare e quello che ci proponiamo di fare è di capire la bellezza e l’ingegnosità dell’uso antico della pietra bellunese perché venga ancora utilizzata e valorizzata in modo intelligente, consapevole e anche, perché no, creativo. Le ditte locali che ancor oggi lavorano questa pietra realizzano progetti e creazioni pregevoli. Di seguito una raccolta di alcuni esempi sull’utilizzo della pietra bellunese nell’architettura locale che mette a confronto il vecchio sapere costruttivo con alcune nuove interessanti proposte.
Pietra del Cansiglio
La purezza e l’eleganza di una pietra bianca.
Pietra di Castellavazzo
Un materiale di antica bellezza.
Pietra Dolomia
Un materiale importante come il suo nome.